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Home arrow Notizie sulle Chiese di Caccamo arrow Chiesa di S.Rocco e Convento dei Frati Cappuccini
 
 
 
Chiesa di S.Rocco e Convento dei Frati Cappuccini PDF Stampa E-mail

Altare maggiore - Chiesa dei Cappuccini La Chiesa fu edificata, assieme all’annesso convento, nel XVI secolo, ma venne ricostruita ex novo ed ampliata nel secolo successivo da don Antonio Amato, duca di Caccamo.

Nel XIX secolo fu riscattata dal demanio grazie all’intervento di padre Michele Prinzi con l’aiuto dei confratelli Giuseppe Comparato e Carlo Caraffa e di fra Girolamo di Aliminusa, avvalendosi dei propri beni personali e del sostegno economico dell’intera popolazione.

La Chiesa si compone di una sola navata e cinque cappelle: quattro laterali e una centrale.

In quest’ultima troviamo l’imponente altare ligneo di stile dorico e corinzio, eseguito da ignoti artigiani locali nel 1859, al centro del quale è posta la tela raffigurante “La Madonna con il Bambino in gloria”, circondata da angioletti e dai Santi Chiara e Girolamo, Francesco e Lucia.

Si presume che, per la presenza dei tipici effetti chiaroscurali, l’opera sia di scuola novelliana.

Ad arricchire ulteriormente il pregio artistico dell’altare, troviamo le statuette di ignoto intagliatore siciliano, probabilmente cappuccino, rappresentanti “La cena di Emmaus”, “S.Rosalia”, “S.Giorgio”, “S.Nicasio”.

Di pregevolissima fattura, troviamo inoltre:

Statua di S.Rocco -la statua in legno policromo raffigurante “S.Rocco” ( XVI sec.), di scultore siciliano

-la statua lignea di “S.Francesco d’Assisi” (1885) dello scultore palermitano Gaetano La Rizza.

Nelle restanti cappelle, sono situate:

- la tela“La Sacra Famiglia” (visita di Santa Elisabetta a Maria) attribuita a fra Fedele di San Biagio Platani, che si presume essere autore anche di una piccola tela raffigurante

La Madonna che allatta il Bambino”

- “L’Adorazione dei Magi” e “La Buona e la Cattiva Morte”, tele entrambe attribuite a Gioacchino Viscosi.

Il Convento è uno dei più prestigiosi della Sicilia e, come per la Chiesa, deve la sua attuale notorietà a padre Michele Prinzi che nel 1885 vi permise il ritorno dei frati.

Al suo interno è custodita una notevole biblioteca in cui sono conservati testi antichi, fra i quali alcuni manoscritti risalenti al 1400.

Attualmente ospita diverse fraternità francescane, attive e partecipi alla vita della comunità.

 

Ultimo aggiornamento ( lunedì 07 luglio 2008 )
 
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