I riscontri cronacistici e paleografici, attestanti l’esistenza di Caccamo, risalgono al periodo arabo-normanno, con la citazione del geografo e viaggiatore arabo Edrisi, e con la concessione feudale del territorio da parte di Ruggero a Goffredo di Sageyo nell’anno 1094. Ed è in questo periodo in cui il castello, da struttura difensiva piuttosto elementare diventò una complessa architettura dalle tipiche caratteristiche di fortezza. Ulteriori modifiche ed ampliamenti furono apportate un po’ da tutti quelli che a vario titolo possedettero il Castello, ma appaiono particolarmente significativi gli interventi dei Chiaramonte (sec. XIV) con la costruzione dell’ala sud-ovest e il potenziamento difensivo mediante l’erezione di nuove torri, fra cui la Gibellina. Nella prima metà del sec. XV furono i Prades-Cabrera ad ampliare ancor più la consistenza volumetrica dell’edificio. Parimenti, sul finire del sec XV, saranno gli Amato ad apportare ulteriori modifiche, talvolta inutili, come la poderosa merlatura. Il terremoto del 1823 fece rovinosamente crollare alcune importanti strutture, aggravando ulteriormente le precarie condizioni di buona parte dell’edificio. |
Ultimo aggiornamento ( martedì 24 ottobre 2023 )
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