Investitura della Castellana di Caccamo 2016 |
Era il 6 luglio dell’anno 1968, quando il cav. Giorgio Ponte, allora presidente della Pro Loco di Caccamo, venne informato che la giovane Salvina Filippello, rappresentante Caccamo e la Sicilia, era stata eletta a Pesaro, “Castellana d’Italia”. Era l’anno zero della storia turistica caccamese. Da quel momento comincia ad essere scritto il primo capitolo di una iniziativa che racconta una storia di altri tempi, quando il Signore di Caccamo, accompagnato dalla sua nobile consorte, viene rilevato dai nobili della Città e da quelli dei paesi vicini e, in corteo, è accompagnato al Castello per prenderne possesso. La manifestazione, ricreando i fasti del passato, inizia con la sfilata dei notabili, con i rispettivi blasoni, cavalieri e dame, armati e paggi, in costumi d’epoca. Il corteo, formato dai personaggi che ebbero la signoria di Caccamo dal 1094 al 1860, preceduti e seguiti da trombettieri, sbandieratori, musici, rulli di tamburi, incede lentamente tra due ali di folla plaudente, attraverso le vie della Città. L’evento, ideato da Giorgio Ponte, coadiuvato nella ricerca storica dal prof. Giuseppe Lo Bianco Comparato, si svolgeva in passato nel mese di Agosto. Durante la cerimonia dell’investitura, una bella fanciulla veniva insignita del titolo di “Castellana”, prendendo possesso simbolico del Castello. La Pro Loco ne curò l’organizzazione sino al 1979. Dal 1985 fu l’Amministrazione Comunale ad assumersi l’onere. La Pro Loco, dal 2005, ha ripristinato l’antica tradizione della elezione della Castellana e delle due Damigelle d’onore, mantenendo, così, viva la memoria di un significativo passato, pur non svolgendosi più il tradizionale corteo storico. Un omaggio alla storia della Città, indissolubilmente legata a quella del Castello e dei personaggi che l’hanno posseduto. All’interno del Castello, la Pro Loco, collaborando con l’Ufficio Turismo del Comune, ha realizzato la “Mostra degli Stemmi”, avendo recuperato i blasoni che facevano parte dell’antico corteo della “Castellana” e che rappresentavano le varie famiglie che hanno posseduto il Castello e la “Terra di Caccamo”. E’ in corso di allestimento anche la “Mostra antologica” sulla storia della manifestazione con foto, documenti e video. Il Castello di Caccamo si è animato con contenuti che ne risaltano la millenaria storia. Così come lo scorso anno, la Pro Loco ha voluto dare un maggiore risalto alla Investitura con uno spettacolo in cui si intrecciano la storia, la musica, la danza e il canto, nel suggestivo scenario della Piazza Duomo. Quest’anno l’evento è stato patrocinato dall’Amministrazione Comunale.
Il Presidente Prof.Giovanni Panzeca |
Ultimo aggiornamento ( giovedì 28 luglio 2016 )
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Bandi Servizio Civile 2016/2017 |
Progetti di servizio civile 2016/2017 Pro Loco Caccamo
n.2 Bandi per la selezione di n.2 volontari da impiegare presso la sede dell'Associazione
Scadenza presentazione domande: ore 14 del 30 Giugno 2016
Per informazione chiamare il 3395848604 Allegati da scaricare: |
Ultimo aggiornamento ( lunedì 13 giugno 2016 )
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La Città di Caccamo rappresenta uno dei più antichi borghi medioevali della Sicilia, e, come tale, racchiude e custodisce gelosamente innumerevoli tesori, tradizioni, leggende e culti. La sua posizione incantevole, saldamente attaccata alle ultime pendici del monte S.Calogero (Euràko), protesa sulla splendida diga Rosamarina, ricavata dall’invaso del fiume S.Leonardo, contribuisce a creare atmosfere suggestive e senza tempo. Camminando per le stradine strette e tortuose della parte antica del Paese (i quartieri di Terravecchia e Rabbato), pare quasi di rivivere le storie di cavalieri, di battaglie, di nobili famiglie che, succedendosi nel tempo, hanno lasciato testimonianze tangibili in ogni angolo. Come per ogni città antica, l’origine di Caccamo si perde nel tempo e rimane tutt’oggi incerta. Si ritiene che essa sia stata fondata da un gruppo di Cartaginesi che, scampati alla battaglia di Himera, dopo una cocente sconfitta ad opera dei Siracusani (480 a.C.), si rifugiarono nell’entroterra e, sfruttandone la naturale inespugnabilità, vi si insediarono, costruendo dapprima una torre di avvistamento e, in seguito, un vero e proprio centro abitativo. Questa tesi è avvalorata dal ritrovamento di monete e armi cartaginesi nel territorio e dall’interpretazione che si vuole attribuire al nome Caccamo, dal cartaginese Caccabe (testa di cavallo): immagine presente nello stemma della città. Tuttavia l’insufficienza di prove più significative, ha portato gli storici a formulare svariate ipotesi che attribuirebbero l’origine di Caccamo ai Greci (secondo il significato della parola greca Kakabe=caldaia, che ricorderebbe la forma del costone roccioso su cui si erge il Castello); agli Arabi; al periodo Bizantino o addirittura al periodo neolitico, come dimostrerebbe il ritrovamento di reperti archeologici, quali “le tombe a forno” della contrada Manchi. Le notizie certe su Caccamo iniziano con la dominazione dei normanni: Goffredo de Sagéyo fu signore di Caccamo nel 1094. Nel 1160, il Castello di Caccamo, con il suo signore Matteo Bonello, fu il focolaio da cui partì la rivolta dei baroni siciliani contro l’imperatore Guglielmo I detto “il Malo”.
Nel 1169, una rivolta popolare impedì l’instaurarsi del dominio francese. La Città partecipò inoltre alla rivolta del “Vespro” nel 1282; un gruppo di arcieri assediò il castello di Vicari ed uccise il Gran Giustiziere della Val di Mazara, Giovanni di Saint-Rémy. Intanto ebbe inizio l’ascesa politica di molte potenti famiglie. Tra queste emerse la famiglia Chiaramonte, che resse per quasi un secolo la signoria di Caccamo, in un periodo di grande prosperità durante il quale si ampliò il castello e fu costruita una cinta muraria. Il declino dei Chiaramonte fu seguito da un lungo periodo di rivolte cittadine, che alla fine furono sedate dall’insediamento della famiglia Prades-Cabrera (1400).
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 20 febbraio 2008 )
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