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Ricordo di Vincenzo Cimò PDF Stampa E-mail
Pur appartenendo a generazioni diverse, ho accettato volentieri l’invito a ricordare un uomo che ho conosciuto, apprezzato e con il quale ho condiviso esperienze culturali e umane.
La prima impressione che si poteva trarre, conoscendolo, era sicuramente quella di un uomo rigido, inflessibile, pienamente convinto delle proprie idee e capace di incutere, inconsapevolmente, un iniziale timore nei confronti dell’interlocutore.
Bastava, però, poco tempo per rendersi conto che la sua umanità, accompagnata da una profonda formazione culturale e religiosa, metteva subito a proprio agio anche gli scettici ed era facile, quindi, colloquiare.
Sicuramente la sua lunga esperienza di educatore, in seno all’Azione Cattolica, ha influito positivamente nei rapporti che ha saputo instaurare con i più giovani. Nel periodo post-bellico fu proprio questa realtà a coinvolgere quotidianamente la classe giovanile locale, realizzando momenti associativi, che hanno lasciato un segno indelebile nella crescita culturale dell’intera comunità caccamese.
Le difficoltà socio-economiche di quegli anni hanno temprato tante generazioni nel loro percorso formativo, le quali hanno potuto trovare una guida propositiva e stimolante in coloro che dimostravano maggiore maturità e opportune capacità operative. Negli anni ’70 fu chiamato all’impegno politico-amministrativo, un ruolo non certo facile se rapportato alla sua estrema linearità di pensiero e di azione.
Pur tuttavia, riuscì a collaborare fattivamente con la compagine che guidava l’amministrazione civica in quel periodo, offrendo la propria indiscutibile preparazione sul piano giuridico.
Successivamente preferì dedicarsi a significative iniziative culturali, quali la stesura del testo del volume “Caccamo Storia Arte Tradizioni”, utilissima guida, edita a cura della Pro Loco e, successivamente, contribuì, con tanta passione, alla fondazione dell’Associazione Amici della Musica “Benedetto Albanese”, creando in tal modo, insieme con altri volenterosi concittadini, una realtà culturale altamente qualificata che ha saputo coinvolgere, durante gli anni, tanti giovani in quel linguaggio universale che è la musica.
La sua ultima fatica, che non ha avuto la possibilità di condurre al traguardo, è stata il volume “ Caccamo - i luoghi e la memoria”, nel quale ha saputo trasmettere tutto il suo bagaglio culturale, attraverso l’approfondita analisi della storia della nostra Città, testimoniando, in tal modo, l’amore per la sua terra e la passione per l’arte. Uno strumento indispensabile per conoscere compiutamente Caccamo, gli avvenimenti che si sono succeduti nei vari secoli e legati essenzialmente alla storia del Castello, il prezioso patrimonio storico-monumentale e artistico. Questa fatica avrebbe meritato maggiori riconoscimenti da parte delle istituzioni locali e dovrebbe avere un’opportuna consultazione da parte delle nuove generazioni, con il necessario coinvolgimento delle realtà scolastiche.
Un esempio, il suo, di vita vissuta con intensità sia sul piano della riflessione e dello studio sia sul piano operativo, con il sostegno di un profondo senso civico.
Prof. Giovanni Panzeca 
Ultimo aggiornamento ( venerdì 01 febbraio 2008 )
 
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