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1° Concorso di Poesia PDF Stampa E-mail

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Chi è Giuseppina Turrisi Colonna ?

Nacque a Palermo il 2 aprile 1822 nel Palazzo Asmundo, sito in Corso Vittorio Emanuele, da Mauro e Rosalia Colonna Romano.
Di indole schiva e solitaria, trascorse l'infanzia e l'adolescenza dedicandosi allo studio e ricevendo un'istruzione molto accurata dalla madre. Ancora bambina, componeva piccole farse e commedie da recitare in famiglia con i due fratelli.

Ebbe anche istitutori domestici, in particolare l'abate Giuseppe Borghi con il quale mantenne anche in seguito un rapporto di amicizia. In seguito l’educazione passò a Francesco Paolo Perez.
Nel 1846, Giuseppina poté finalmente realizzare un desiderato soggiorno a Firenze, insieme alla madre e al fratello Giuseppe, ufficialmente alla ricerca di un clima più salubre per la sua salute cagionevole.
Nel luglio del 1846 pubblicò per Le Monnier un volumetto di liriche che ebbe un buon successo in tutta Italia e fu commentato dai letterati più celebri.
Dopo alcuni anni nei quali si dedicò a scritti di carattere religioso e filosofico, la sua poetica vira verso temi più patriottici e civili. Nell’opera “Alle donne siciliane”, nella quale  rende omaggio alle donne della sua terra, si ha la sensazione di immaginarla come antesignana di movimenti femministi contemporanei.
Una terra ama anche criticata dalla stessa, “Terra sonnecchiosa all’armi”,  perché incapace di agire e dal cui torpore sembra scosso solo il suolo, non ancora gli abitanti “timidi e codardi”.
Il 29 aprile 1847 sposò Giuseppe de Spuches[1], diventando principessa di Galati e duchessa di Caccamo.
Proprio nel Castello di Caccamo era solita declamare i suoi versi e leggere le tragedie greche da lei tradotte.
Il 17 febbraio 1848, moriva colta da aneurisma, tre giorni dopo che aveva dato alla luce una bambina, anch’essa deceduta. Il 14 febbraio moriva anche la sorella Annetta, pittrice, di cui si conservano numerosi dipinti.
Giuseppina venne sepolta alle Capuccinelle a Palermo. Il marito ne pianse la perdita in cinque elegie latine (Carmina latina e græca). Le fece erigere un monumento nel Pantheon di San Domenico, opera dello scultore Valerio Villareale.
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 13 settembre 2023 )
 
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